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Cinquant’anni dell’Uomo Tigre

todayOttobre 29, 2019 162

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Cinquant’anni dell’Uomo Tigre

 

Era il due ottobre del 1969, su TV Asahi andava in onda per la prima volta Tiger Mask, un anime ispirato al mondo della lotta libera o catch, come ricordano i miei coetanei nati negli anni 70.
In futuro impareremo a chiamare questo sport/spettacolo: wrestling.

E’ strano parlare di cinquant’anni, mentre festeggiamo i quarantennali in Italia di molte serie famose? no, perché come tante altre serie animate giapponesi, abbiamo dovuto aspettare molti anni prima di vederle sulle nostre reti TV, in questo caso ben 13 anni, infatti persino noi che eravamo bambini, senza troppe nozioni sulle varie tecniche di disegno, ci eravamo accorti che qualcosa non tornava, c’erano molte scene statiche, parti del corpo deformi e la storia aveva un qualcosa di datato.

Nonostante tutto, chi non conosce l’Uomo Tigre? praticamente un’icona del mondo dell’animazione e non solo. Quindi bisognava festeggiare a dovere questo anniversario.
Sabato cinque e domenica 6 marzo dell’anno in corso, 2019, ci siamo ritrovati a Casale Monferrato. Una mostra dedicata, tante belle opere in esposizione, l’associazione italiana ufficiale di cosplayer della Tana Delle Tigri e i doppiatori originali Marco Bonetti e Nino Scardina, voci rispettivamente di Naoto Date (Uomo Tigre) e Mister X (incaricato dalla Tana Delle Tigri, nemico dell’Uomo Tigre), presentati e intervistati dal nostro Jakko.
E’ stato davvero emozionante risentire le voci che sono una parte indelebile dei nostri ricordi, e grazie alla disponibilità degli ospiti, non sono mancate gag, citazioni, combattimenti e la nascita di nuove amicizie.

Parliamo un po’ della serie, come molti anime nasce come manga, scritto da Ikki Kajiwara, lo stesso di Tommy la Stella Dei Giants e Rocky Joe. La storia ci riporta indietro nel tempo, la fine della seconda guerra mondiale, un Giappone devastato, in piena crisi economica. Come in molti anime di quel periodo, i protagonisti sono gli orfani, la povertà e la continua ricerca di un riscatto sociale.
Il protagonista, Naoto Date, è un giovane orfano, che vive in un orfanotrofio, ma non accetta la sua condizione passiva, nonostante il dirigente dell’istituto sia una persona buona e premurosa. Durante una gita allo zoo, incrocia lo sguardo di una tigre, e in quel momento decide che non subirà più passivamente la sua condizione, diventerà forte come una tigre!
Il destino lo porterà in contatto con la Tana Delle Tigri, un’associazione criminale che vuole dominare il mondo della lotta in tutto il mondo. Tra le montagne impervie dell’Europa, si sottoporrà ad allenamenti al limite delle possibilità umane, vedendo di giorno in giorno morire molti dei suoi compagni.
Nasce così l’Uomo Tigre, un spietato e disonesto lottatore senza scrupoli. All’inizio viene addirittura chiamato “Diavolo Giallo” per la sua ferocia. Dopo aver seminato il terrore negli USA, sbarca in Giappone dove ritrova i suoi vecchi compagni d’istituto, che continuano l’opera di bene per i poveri orfanelli. Uno di questi ragazzini, in cui Naoto rivede se stesso da giovane, cambierà per sempre la vita dell’Uomo Tigre, trasformandolo in un paladino della giustizia, contro la Tana Delle Tigri, che da li in avanti dichiarerà guerra al traditore.

Nella serie appare anche Antonio Inochi, un lottatore che abbiamo potuto ammirare in tv, quando sulle reti private iniziavamo a vedere il catch giapponese, e c’era anche Tiger Mask, che usava le stesse mosse del suo omonimo animato.
Riguardando questa serie con uno sguardo più adulto, si notano molte cose che richiamano ad un Giappone reduce dalla più grande sconfitta della sua storia, crepe nei muri, arredamenti spartani, povertà e una profonda crisi sociale.

La sigla di apertura giapponese Ike! Tiger Mask e quella di chiusura Minashigo No Ballad sono entrambe di Hiroshi Nitta, testi di Nashio KItani, composizione e arrangiamento di Junsuke Kikuchi.
Come in ogni anime d’azione che si rispetti, la opening ci prepara alla battaglia, mentre la ending ci accompagna dolcemente alla fine. In Giappone le sigle sono parte integrante dell’anime, così come l’anteprima dell’episodio seguente.

La sigla italiana,
che fa sia da apertura che da chiusura, si intitola
L’Uomo Tigre,
dei mitici Cavalieri Del Re,
scritta da Riccardo Zara,
una canzone culto per la nostra generazione, che ancora oggi ci emoziona.

 

 

 

Diego Getter
Author: Diego Getter

Change Getter 2 ... Switch on!

Scritto da: Diego Getter

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