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Sembra strano parlare di misteri nell’epoca del digitale, della connessione globale. Eppure ci sono storie che vengono dimenticate, o più precisamente raccontate superficialmente. Questo è il caso di Getter Robot Go, un anime trasmesso in Giappone dall’11 febbraio 1991 al 27 gennaio 1992, su TV Tokyo. Una serie mai arrivata in Italia, senza che ci fossero particolari problemi di censura. Probabilmente negli anni 90, le serie mecha non godevano più dell’interesse dei bambini, mentre il fenomeno degli adulti appassionati non aveva ancora preso il largo.
La nascita
La serie della Toei, doveva essere un remake di Mazinga Z, ed è evidente che molto del lavoro era già stato preparato prima di cambiare idea.
Il protagonista principale Go Ichimonji, ha lo stesso aspetto di Koji Kabuto, la sua astronave ha due eliche che ricordano l’aliante slittante, che diventeranno una caratteristica che differenzia il Getter Go televisivo da quello del manga. Il nemico sembra una versione rivisitata della banda del Dott. Inferno, il Prof. Rando, lo scienziato che vuole dominare il mondo, il Barone Yasha, un essere creato da Rando, con 2 teste, il Conte Rasetsu, una donna con una seconda testa che le esce dalla pancia quando è arrabbiata e il Visconte Narukis, essere diabolico che usa la magia per combattere. Rispettivamente Ashura, Blocken e Pigman.
Qui entra in gioco la Yutaka del gruppo Bandai, uno degli sponsor principali, che naturalmente spinge per un robot trasformabile, più realistico dei precedenti Getter. Viene quindi preso come riferimento il manga di ken Ishikawa, che partirà in parallelo all’anime, senza seguirne la storia ma con un mecha disign molto simile. Getter Go dovrà essere il più possibile un “real robot”, in modo da poter creare dei giocattoli trasformabili, che utilizzino tutti i pezzi delle astronavi per comporre i 3 robot.
In una intervista, ken Ishikawa dirà di essere sorpreso dall’ambizione della Yutaka di realizzare un modellino completamente trasformabile. Nel manga, Getter Go è l’unico non alimentato dai raggi getter, infatti si muove grazie ad una nuova energia (Plasma) scoperta da Hayato Jin, ex pilota del Getter 2. Nella serie tv, Hayato non compare, probabilmente per l’indisponibilità del suo doppiatore storico Keaton Yamada che tra gli altri ha dato la voce ad Andrè in Lady Oscar. Questo la dice lunga su quanto i giapponesi prendano sul serio gli anime. La soluzione alternativa per creare e muovere il robot è il minerale G, un materiale con proprietà magnetiche, dal quale si ottiene un supermetallo, una analogia con la Superlega Z di Mazinga. All’interno della Getter Saga, Getter Robot Go si colloca tra Getter Robot G e Shin Getter, quindi è il terzo robot in ordine di comparsa. la serie è composta da 50 episodi. Nel corso dell’anime, si notano dei cambiamenti notevoli nella qualità del disegno, ad esempio l’episodio 15, che segna il cambio di sigla, l’episodio 19, dove compare Jason Voorhees (Venerdì 13). L’anime ha un percorso che spazia dalla fantascienza più classica, all’horror dark metal. Nessun episodio è banale o fuori contesto, anche con l’entrata in scena di nemici dotati di poteri magici.
La Storia
Il Professor Rando è uno scienziato geniale che decide di collegare il suo cervello ad un potente computer. Scoperta l’esistenza di una cava di minerale G al polo nord, decide di costruire li la sua base e sfruttare il potere del minerale per creare dei metal bist ed attaccare tutto il pianeta. Nello stesso momento in Hokkaido, nella base NISAR (Sviluppo internazionale dello Spazio Aereo Giapponese), si vede il prototipo del Getter Robot, costruito con il poco minerale G a disposizione. Questo robot è stato ideato per l’esplorazione dello spazio, e pur senza armi si troverà ad affrontare i metal bist. Nei primi episodi Go si trova da solo a pilotare il Protogetter, e la prima arma che viene ideata è il Knuckle Bomber, un pugno a razzo che parte solo dalla mano, come in Jeeg.
Un’altra similitudine con Mazinga Z è la continua evoluzione del robot, per affrontare i combattimenti che si fanno sempre più duri e problematici. Nel corso dei primi episodi il fratello di Sho, Shinichi, perde la vita su un elicottero da battaglia. Questa morte ricorda molto quella di Tetsuto nella prima serie Getter, ma mentre in quel caso se ne parla solo nel primo episodio, in Getter Robot Go la sua scomparsa aleggia per tutta la serie, sembra che il Maestro Go Nagai abbia voluto rendere giustizia ad un personaggio troppo trascurato nella saga.
La prima vera evoluzione sono le Getter Machine, tre astronavi che si possono combinare in 3 configurazioni diverse, dando finalmente vita al vero Getter Robot Go. Per costruirle e stato utilizzato il minerale G recuperato dai metal bist distrutti, anche parchè tutto il minerale si trova nei pressi della base di Rando.
Le battaglie si fanno sempre più aspre e si arriva alla versione definitiva del robot, nasce il G Arm Riser, un’armatura che riveste il Getter Go, e gli permette di usare l’arma definitiva, la Sword Tomahawk, una potentissima spada di energia che alla base dell’impugnatura ricorda i Tomahawk di Getter Dragon. L’epilogo finale è in pieno stile Go Nagai, alcuni buoni si ravvedono, e non mancano le perdite da entrambe le parti. Il Getter finisce la battaglia esaurendo tutta la sua energia e vistosamente danneggiato, un’altra immagine che ci ricorda la fine di Mazinga Z, con gli occhi del robot che si spengono.
I buoni
Go Ichimonji, un giovane e promettente pilota della base NISAR, 17 anni, l’unico in grado di pilotare il Protogetter da solo e naturalmente pilota del Getter Robot Go. Il suo aspetto ricorda molto Koji Kabuto, ma anche il suo temperamento ribelle e irascibile. E’ l’eroe dell’anime, non si tira mai indietro e sfida apertamente il nemico anche quando sembra essere in svantaggio.
Sho Tachibana, 16 anni, figlia del professore. Dopo anni di studio e sacrifici si è guadagnata il posto di capo manutentore nella base. Il secondo Getter sarebbe stato destinato a suo fratello, ma dopo la morte dello stesso, Sho decide di combattere e le viene affidato il Getter Sho. Le battaglie la trasformeranno ben presto in una guerriera determinata, grazie anche a numerosi flashback che vedranno comparire Shinichi per darle la forza. Sho è la prima pilota a portare un Getter nello spazio.
Gai Daido, coetaneo di Go, molto meno dotato come pilota ma che compensa con una forza d’animo impareggiabile. Fisicamente è il più forte ed atletico e si allena costantemente per stare al passo con gli altri piloti. Il suo robot è il Getter Gai. La sua abnegazione alla causa lo porterà a trascurare la famiglia, soprattutto il fratellino.
Professor Tachibana, il direttore della NISAR, in un primo momento si rifiuta di usare il Getter come arma, ma dovrà arrendersi agli eventi e costruire un vero robot da battaglia. Il suo sogno è utilizzare il minerale G per costruire mezzi per l’esplorazione dello spazio.
Yuji Mutou, il giovane cervellone della base, in futuro sarà il principale addetto al lancio del G Arm Riser.
Shinichi Tachibana, fratello maggiore di Sho e figlio del professore. Muore nel corso del secondo episodio, sacrificando la sua vita per sconfiggere un metal bist. La sua presenza si sente per tutto il corso della serie, nei ricordi di tutti i componenti della base.
Mei Lee Foa, l’infermiera della NISAR, dolce e premurosa. Fra lei e Gai sembra poter sbocciare l’amore, ma non prima di aver sconfitto il nemico.
Dottor Tama, uno dei 2 assistenti di Tachibana, piccolo e buffo, finisce ogni frase con “nyan”, ricordando un gatto.
Dottor Pochi, inseparabile dal suo amico e collega Tama, finisce ogni frase con “wan”, sembrando un cane. Insieme i 2 professori sono i personaggi buffi che stemperano un po’ l’atmosfera fanta-horror dell’anime.
I Nemici
Professor Rando, uno stimato scienziato, esperto di robotica e informatica, ossessionato dalla brama di conquista del mondo. Ha collegato il suo cervello ad un potentissimo computer e nel finale della serie rinascerà fondendosi con la sua base. Un altro parallelo con Mazinga Z, il Dott. Inferno che muore e rinasce come Gran Maresciallo delle Tenebre.
Barone Yasha, creato dallo stesso Rando, è un essere con 2 teste e 2 personalità diverse. Grezzo e approssimativo, non farà altro che errori, fino alla sua morte causata volontariamente da Narukis.
Conte Rasetsu, una donna creata da Rando, raffinata e astuta. Nei momenti di collera una faccia le compare dalla pancia, una scena che ricorda molto Gandal in Goldrake.
Narukis, un essere misterioso, un ragazzino seduto su un seggiolino portato dalla possente Diana, una donna molto prosperosa che non parla mai. Grazie ad un ciondolo, usa la magia per combattere il Getter. Si crede superiore anche a Rando e alla fine sarà lui a ucciderlo. Scomparirà nel nulla dopo l’ultima battaglia contro Go.
Getter Go
Pilotato da Go Ichimonji, è il robot principale dei 3. Nei primi episodi il Protogetter ha il suo aspetto, ma è completamente blu e non si può trasformare. Con l’arrivo del nuovo Getter, Go pilota la Getter Machine blu e la formazione Go. Ogni pilota ha una cassetta multifunzione, radio, pistola e chiave di trasformazione. La cassetta viene inserita come in un videogioco degli anni 90 (Nintendo Nes ecc…). Getter Go è concepito per il combattimento a terra, le sue armi sono i Knuckle Bomber (magli perforanti), il bazooka, Leg Blade, una lama che esce dalla gamba, Mag Force Thunder, un fulmine magnetico generato dalle turbine sopra la schiena e i Boomerang Soucer, le stesse turbine lanciate sul nemico. Dall’episodio 32 il Getter Go può fare affidamento sul G Arm Riser, una armatura che permette al robot di usare la Sward Tomahawk.
Getter Sho
Pilotato da Sho Tachibana, che è a bordo della Getter Machine rossa. E’ un robot ideato per il combattimento aereo. Il suo punto di forza è la velocità. Dotato di un braccio perforante, ha le fattezze femminili e come molti altri robot del suo genere, spara i missili dal petto (Breast Bomber). Altre armi di Getter Sho sono lo String Attack, un laccio di energia che usa come frusta o per afferrare il nemico e il Tornado Attack, l’uso della trivella per perforare il nemico.
Getter Gai
Pilotato da Gai Daido, è un carro armato robot, un Getter 3 moderno che è costruito per muoversi in acqua e nel sottosuolo, grazie alla trivella nella parte frontale. L’influenza di Mazinga Z si nota anche in questo robot, nella testa e nel petto, da dove viene sparato un cugino del Raggio Termico, il Breast Beam. Le altre armi del Getter Gai sono lo Spin Tornado Attack, grazie alla trivella, l’Harpoon Cannon ovvero 2 arpioni a corda per immobilizzare o lanciare il nemico e l’Impact Cannon, missili lanciati dal cannoni laterali.
Metal Bist
I mecha nemici, dei veri e propri esseri viventi, vegetali, animali e spirituali, fusi con parti metalliche. Si nota lo stile inconfondibile di Ken Ishikawa. Il loro aspetto in genere ha un qualcosa di alieno.
Colonna Sonora
La musica è affidata al grande Maestro Michiaki Watanabe, che con le sue BGM ci trasporta all’interno di una serie di fantascienza con sfumature horror. I rumori meccanici dei robot sono molto curati e realistici, ogni azione del robot di turno, viene scandita da suoni meccanici di tipo idraulico, anche questo aspetto ricorda molto Mazinga Z, in una sorta di evoluzione del rumore.
Se negli anni 70 si era pensato al cigolio metallico, che ricordava i suoni della Tokyo piena di cantieri, che vedevano la nascita di una metropoli, negli anni 90 il rumore industriale più comune era quello delle macchine idrauliche ed elettriche, frutto dell’automazione dell’industria moderna.
Non essendo mai stato doppiato in Italia, non esistono sigle nostrane, mentre in Giappone hanno partecipato alla colonna sonora della serie due istituzioni della musica come Ichiro Mizuki e Mitsuko Horie, oltre a tanti altri cantanti tra i quali Hiroyuki Takami, Yusuhide Sawazaki e Takeshi Kusao.
La sigla di apertura, per i primi 14 episodi è “21st Century Boy“,
quella di chiusura è “Grievous Rain“, cantate entrambe da Hiroyuki Takami.
Queste sigle hanno in comune l’essere slegate completamente dall’anime, un fatto molto strano, visto che per i giapponesi la opening e la ending sono solitamente parte integrante dell’opera. La opening parla dei ragazzi del 21° secolo, mentre Grievous Rain è una stupenda canzone d’amore. Probabilmente questo è dovuto proprio all’indecisione iniziale, se creare un nuovo Mazinga, piuttosto che un Getter Robot.
Dall’episodio 15 al 50, ci pensa Ichiro Mizuki a riportare tutto alla normalità, con la seconda opening “Getter Robot Go“, un classico inno alla battaglia, tra lanci di armi e rumori di scena. Sempre Ichiro Mizuki canta la seconda ending “Tomodachi Ni Nari Tai“, una classica sigla finale legata all’amicizia, che serve a rilassarsi dopo la lotta.
Manga
In Giappone è stato pubblicato da Tokuma Shoten, da febbraio 1991 a maggio 1993, sulla rivista Monthly Shonen Captain, autore Go Nagai e disegni di Ken Ishikawa.
In Italia è stato pubblicato nel 2006 dalla D-Visual in 3 volumi. All’interno del terzo volume (numero 10 della Getter Saga), Ken Ishikawa
racconta in alcune tavole manga, come è nato Getter Robot Go.
L’dea di base era ispirata ad un altro lavoro del Maestro, ovvero “Skullkiller Jakio”, un robot dalle fattezze aliene, una sorta di Getter-mostro.
La notizia che era stato creato un giocattolo di un robot modulare, in grado di unirsi in tre combinazioni diverse, senza avanzare nessun pezzo, gli sembrava incredibile.Proprio lui che era consapevole che le trasformazioni getta, andavano contro le leggi della fisica. Quel giorno, nella sede di Shinjuku della Toei Animation, gli fecero vedere il prototipo del giocattolo, immaginate Go Nagai e Ken ishikawa che si strappano di mano il robot per giocarci! Da li l’idea, un nuovo manga e una serie TV. Naturalmente il manga si è incastrato meglio nella saga, mentre l’anime ha dovuto adattarsi alle necessità di vendita del prodotto ludico, creando a mio parere un ibrido, potremmo chiamarlo “Mazin-Getter”.
Scritto da: Diego Getter
Presented by Miaka
13:30 - 13:35
I Love Music
13:35 - 13:45
13:45 - 13:50
I Love Music
13:50 - 14:00
14:00 - 14:05
La MUSICA fa bene alla salute, e noi teniamo MOLTO alla vostra salute, TRASMETTENDO le SIGLE & BGM più belle di SEMPRE.
PIANETAB sempre con te!
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