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Hugo Gernsback nasce il 16 agosto 1884 a Bonnevoie, un’area a sud-est di Città del Lussemburgo, nel Granducato di Lussemburgo. Emigrato negli Stati Uniti nel 1905 viene successivamente naturalizzato Statunitense convolando recidivamente a “giuste nozze” per ben tre volte.
Appassionato lettore sin dalla giovane età, cresce e si appassiona alla fantascienza, sia concreta che irreale, grazie ad opere di autori come H.G. Wells, Jules Verne ed Edgar Allan Poe divenendo allo stesso tempo anche un vero e proprio divoratore di articoli scritti da scienziati sulle possibilità di vita extraterrestre, suo profondissimo interesse che si porterà tutta la vita. Negli Stati Uniti comincerà la sua carriera lavorativa sfruttando ampiamente le conoscenze di elettronica che da sempre lo avevano coinvolto diventando, negli anni, un pioniere della nuova tecnologia oltre che un inventore. Alla fine della sua vita deterrà ben 80 brevetti a testimonianza del fatto che a sua figura non ha rappresentato una meteora nascosta ma, seppur non rimandabile ad inventore che avrebbe cambiato il mondo tecnologico (un mondo però sì lo avrebbe cambiato… quello della Fantascienza editoriale), può però, a ragione, essere ricordato anche come un concreto “scienziato tecnologico”. E furbetto pure… ma qui ci fermiamo.
Visse parallelamente la passione per la Fantascienza investendo la propria carriera lavorativa nella produzione di materiale elettrico risultando pioniere della vendita da catalogo ideando, editorialmente, e distribuendo un catalogo ai propri potenziali clienti. E fu un successo: Gernsback fu pioniere, anche se non inventore, della vendita “a catalogo”, attività che negli anni avrebbe preso sempre più piede.
Nel 1908, il catalogo da sempre utilizzato come “semplice” strumento di vendita diventa la rivista “Modern Electrics” con il quale Gernsback inizia la sua attività come direttore editoriale e che amplierà con il tempo aprendo molte altre riviste. Vero esempio di “Multitasking”, Gernsback, nel corso degli anni continuerà anche a sviluppare prodotti elettronici arrivando a fondare, nel 1925, addirittura una stazione radio la “WRNY” e ritagliandosi, meritatamente, anche la nomea di pioniere dell’attività radioamatoriale, attività da lui seguita e florida anche grazie all’ importazione personale di componenti dall’Europa poi, a catalogo, rivenduti negli Stati Uniti.
Sulla rivista “Modern Electrics”, Hugo Gernsback comincerà a pubblicare anche racconti del genere che inizialmente chiamerà “Scientifiction”, incluso il suo romanzo “Ralph 124C 41+”, a puntate tra il 1911 e il 1912. Romanzo, questo, non certamente indimenticabile, non lascia infatti ricordi particolari, ma con l’incredibile merito, degno dei migliori autori del passato, di contenere previsioni precise su sviluppi tecnologici effettivamente avvenuti negli anni successivi….e qui il cerchio con l’influenza e l’accostamento a, e, di scrittori geniali, “miti” adolescenziali raggiungerà il suo apice. Non ricordato per opere “fantascientifiche” particolari, Gernsback lascerà però un sacco di elementi sparsi nel tempo uniti a consigli tali da influenzare molti autori futuri anche di successo. Il connubio fra tecnologia e scienza, nata dal suo “background” culturale e unita al processo editoriale, lo porterà nell’olimpo tra gli appassionati di un nuovo genere editoriale differente da tutto quanto fatto prima.”
Ma non si fermerà qui: da una attività all’altra e da una passione all’altra, senza freni, nel1913, stimando in circa 400 000 il numero di radioamatori statunitensi, fonda “The Electric Experimenter”, una seconda rivista di elettronica in cui cominciò per la prima volta a pubblicare racconti di fantascienza insieme ad articoli di giornalismo scientifico. Il massimo per un appassionato. Il genere Fantascientifico, allora, e bisogna ricordarlo non ancora riconosciuto, muoveva i primi possenti passi verso il futuro e senza un vero e proprio nome. Che cos’era questo nuovo genere editoriale e di racconto che partendo da basi scientifiche e tecnologiche raccontava di storie fantastiche?
Nel 1926 arriva la svolta con l’apertura della storica “Amazing Stories”, prima storica rivista dedicata al predetto sconosciuto genere fantascientifico che Gernsback chiamerà “science fiction” inventando così il termine che poi, per sempre, caratterizzerà un genere letterario prima e cinematografico poi. La traduzione italiana “Fantascienza”, attraverso un calco linguistico, è invece attribuita a Giorgio Monicelli (Urania) nel 1952. Ideatore di una straordinaria rivista dedicata solo a “Storie Incredibili” di diversi autori, a Genrnsback si deve anche un altro grande merito: l’invenzione del cosiddetto “Fandom”, infatti, nella rivista, pubblicando anche gli indirizzi dei fan che inviavano lettere, contribuì alla nascita dei primi esempi di collegamento fra gli universi nascosti degli appassionati permettendo così alle persone di entrare in contatto e di organizzarsi.
Non è finita: nel 1928 apparirà in una fotografia sulla rivista “Radio News” mentre guarda la televisione su un apparecchio sperimentale dell’epoca.
A causa di problemi economici, non chiarissimi, nel 1929 Hugo Gernsback perde però, incredibilmente ed inaspettatamente, la proprietà di “Amazing Stories” (che continuerà però la sua produzione ma questa è un’altra storia…). La vicenda non lo ferma perché ben presto vi sopperisce creando altre due riviste, “Science Wonder Stories” ed “Air Wonder Stories”, che l’anno dopo verranno fuse nella rivista “Wonder Stories”, che continuerà ad essere da lui pubblicata sino al 1936 e poi venduta. Gernsback era anche un affarista da buon Lussemburghese.
Dopo di allora rimase nel settore editoriale come proprietario di diverse altre riviste redditizie, ma non tornò nel campo fantascientifico per quasi diciassette anni, quando improvvisamente lanci Science-Fiction Plus, una nuova rivista in cui riproponeva le sue vecchie idee su una fantascienza istruttiva per i giovani ma che tuttavia non riscosse molto successo e le cui pubblicazioni proseguirono solo per un anno. Col passare degli anni la nomea di Gernsback diventerà però sempre più un tutt’uno con la “fantascienza” e quando nel 1953 verrà assegnato per la prima volta il “premio Hugo” per le migliori opere di fantascienza dell’anno lo sarà in onore suo. Inizialmente, il nome ufficiale era “Science Fiction Achievement Awards” ma il nomignolo Hugo diventerà talmente comune che dagli anni ’90 sarà quello ufficiale del premio. Nel 1960, Hugo Gernsback riceverà anche un premio speciale come padre della fantascienza delle riviste.
Curiosamente il secondo romanzo di Hugo Gernsback, “Ultimate World”, viene scritto nel 1958 ma pubblicato postumo solo nel 1971 dato che morì il 19 agosto 1967 a New York. Nel corso degli anni, varie riviste diverranno più importanti delle sue nel campo della fantascienza ma Gernsback aveva iniziato quel movimento, fondamentale per lo sviluppo di questo genere e, per questo motivo, è considerato uno dei padri della fantascienza alla sorta di un simil profeta che attraverso la sua eclettica visione tecnologico/editoriale ha contribuito alla espansione globale di un nuovo genere mettendo, grazie anche ad autori esordienti suoi collaboratori, semi fecondi che sarebbero negli anni germogliati senza sosta.
Scritto da: Kappa
Astronave dei Ricordi Fantascienza
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