- SIAE aut. N. 2260/I/2259
- SCF aut. N. 2734/19
- ITSRIGHT aut. N.0015942
- info@pianetabwebradio.it
- My Radio Facebook
- Twitter radio page
- Instagram Radio Page
- Supportaci anche Tu!
PianetaB WebRadio un pianeta di SIGLE & BGM a portata di un click!
“Io non verso lacrime, perché sono un robot“, così iniziava la sigla di apertura di Ichiro Mizuki, e fin dalla prima puntata trasmessa 40 anni fa in Italia, era chiaro che il Grande Mazinga sarebbe diventato il nostro eroe invincibile.
In Italia ci siamo persi Mazinga Z, ovvero è stato trasmesso un anno dopo dalla Rai, tra censure varie, episodi mancanti e la definitiva interruzione a metà serie, perdendo quindi la prima vera apparizione del Grande Mazinga, quando negli ultimi 2 episodi di un Mazinga Z ormai distrutto, appare in tutta la sua maestosità e sconfigge i primi 2 mostri guerrieri dell’armata di Mikene.
Come da tradizione nagaiana, in Mazinga Z i protagonisti sono dei liceali, teppistelli, motociclisti. Il protagonista Koji Kabuto viene coinvolto in una guerra suo malgrado e inizia a pilotare il suo robot in modo assolutamente improvvisato. La storia si mantiene ancorata alla realtà, i robot si danneggiano facilmente e vengono fornite molte nozioni tecniche per ogni arma o equipaggiamento. Basti pensare a quante puntate occorrono per far volare Mazinga Z.
Con il Grande Mazinga cambia tutto!
I protagonisti non vanno a scuola, sono dei militari addestrati che passano gran parte del loro tempo nella fortezza delle scienze, la base costruita da Kenzo Kabuto, il padre di Koji, o quello che ne resta, visto che è un cyborg, sopravvissuto ad un misterioso incidente, che non viene mai spiegato nella serie. L’ambientazione generale è cupa, i 2 Protagonisti Tetsuya Tsurugi e Jun Hono sono entrambi orfani e nonostante lei sia una ragazza bellissima, non ci saranno mai dei momenti di dolcezza o intimità tra i 2.
Come in Mazinga Z, ci pensa Boss a regalare qualche momento comico, ma in forma molto ridotta, con Mikene non si scherza! E veniamo al robot, io che fin da piccolo ero un curiosone, mi sono sempre chiesto, come mai le ali di Mazinga Z si agganciavano al robot in modo molto tecnico, mentre quelle del Grande Mazinga nascevano dal nulla? A distanza di 40 anni provo a dare una risposta.
La natura del nuovo robottone di Go Nagai aveva un qualcosa di divino, invece di uscire da una rampa dentro ad una piscina, emergeva da un vortice marino. L’agganciamento del Brian Condor era violento, poi gli spuntavano le ali come a Devilman e si fiondava sui nemici senza alcun timore. Oltre alle armi ereditate da Zetto, il missile centrale, il raggio gamma, i pugni atomici, compaiono delle armi che lo fanno sembrare un dio imbattibile, pensiamo al grande fulmine, l’arma che usava Zeus per punire i suoi nemici, o la spada diabolica, un classico della mitologia nord europea. Questo perché i nemici non sono semplicemente dei mostri meccanici, ma delle divinità demoniache, metà macchine e metà esseri viventi, e questa doppia natura viene palesata con dei volti umanoidi che spuntano ovunque, sul corpo dei vari mostri e generali.
Con l’evoluzione della serie, farà la sua comparsa la prima arma finale della storia dei robot, il super razzo, o great booster, un’arma in grado di sconfiggere il nemico con un colpo solo, come verrà poi riproposto da Go Nagai e Ken Ishikawa in Getter Robot G, con la scarica luminosa. Questa idea verrà poi ripresentata in tantissime altre serie, come Zambot 3, Daitarn 3, Trider G7, Daltanious, con i vari attacchi finali, contro i quali il nemico non può nulla.
Importante sottolineare altri aspetti che hanno caratterizzato questa serie animata, ovvero il doppiaggio italiano, fatto in modo molto realistico, infatti i dialoghi erano duri e non mancavano parolacce e imprecazioni, sia dei nemici che dei nostri eroi e una meravigliosa colonna sonora composta dal maestro Watanabe Chuumei. Un grande anime si merita una grande sigla che si rispetti, e per tenere testa alla colonna sonora giapponese, e alle sigle originali, serviva una sigla italiana dal tono epico, e chi meglio dei Superobots poteva cantare MAAAAZINGAAA!
Sigla giapponese d’apertura: “Ore wa Great Mazinger” [Io sono il Grande Mazinga] interpretata da Ichirou Mizuki e Columbia Yurikago-kai
Sigla giapponese di chiusura: “Yuusha wa Mazinger” [Mazinga l’eroe] interpretata da Ichirou Mizuki e Columbia Yurikago-kai
Sigla italiana: “Il grande Mazinger” interpretata dai Superobots
Scritto da: Diego Getter
18:00 - 19:00
19:00 - 19:05
I Love Music
19:05 - 19:30
Presented by Miaka
19:30 - 19:35
I Love Music
19:35 - 19:45
La MUSICA fa bene alla salute, e noi teniamo MOLTO alla vostra salute, TRASMETTENDO le SIGLE & BGM più belle di SEMPRE.
PIANETAB sempre con te!
Commenti post (0)